L’ Intervista a Marina Baroni – Per gentile concessione di  Parma Economica

Diventare imprenditrice per conciliare il lavoro con la famiglia. È questa in sintesi la storia che ci spinge oggi a visitare Maga Food e incontrarne la titolare, Marina Baroni. Quarantatre anni, la voglia di fare e la grinta di chi sa dove andare, sempre unite alla gioia di essere mamma.

Da dipendente a imprenditrice: un passo quasi impensabile. Eppure… qual è la sua storia?

Parte da lontano, quando lavoravo presso un’agenzia di promozione di prodotti alimentari, un settore che mi ha appassionato. Con la nascita

di mia figlia, che adesso ha 8 anni, ho dovuto rivedere il mio impegno lavorativo cercando sempre una maggiore autonomia nella gestione del
mio tempo. A questo si univa anche una mia personale, crescente voglia di autodeterminazione. Così, da dipendente sono diventata un’imprenditrice ed è stata la svolta. Una soluzione, una strada che ho valutato in quel momento come la più idonea a conciliare lavoro e famiglia.  Da qui, nel 2011, nasce Maga Food.

In breve, una descrizione di Maga Food.

La nostra azienda si occupa di vendita di prodotti alimentari italiani all’estero. I nostri clienti in sostanza sono produttori, per i quali prendiamo
in carico i marchi per venderli in varie parti del mondo. Prodotti diversi, dal tonno all’olio toscano fino alla bresaola.

Oggi, alla luce della crisi che stiamo vivendo, guardando indietro, farebbe la stessa scelta?

Sì. E le dico: è un momento difficile, anche noi ci lamentiamo, ma tutto sommato sta andando bene, pur facendo, ne siamo consapevoli, sforzi
doppi rispetto al passato. Nei momenti di crisi l’efficienza aziendale assume il suo massimo valore e peso, gli imprenditori più che mai devono
avere il coraggio di essere lungimiranti.

Fare impresa è una “soluzione rosa” che consiglierebbe ad altre mamme? Quali vantaggi e quali svantaggi?

Di fatto ho sempre pensato che la maternità per noi donne sia un vantaggio, ci aiuta ad essere multitasking e, quindi, più propense degli uomini alla gestione di varie problematiche contemporaneamente. Detto questo, non si fanno salti nel buio. Per fare delle scelte  imprenditoriali bisogna avere le competenze, l’esperienza nel settore e bisogna anche conoscere i propri limiti. La mia storia è legata a un percorso lavorativo ben delineato – ho vissuto all’estero – e anche a un mio modo di essere – ho avuto sempre un’inclinazione a mettermi alla prova. Sono una persona piuttosto decisa.

Qual è il segreto per conciliare la vita da imprenditrice con il ruolo di mamma?

Per fare impresa sono fondamentali la determinazione, la costanza e anche il controllo di sé. Soprattutto quando si è mamma. Un’imprenditrice riesce a conciliare la famiglia nel senso che non è vincolata ad orari, ma in realtà non smette mai di lavorare. Bisogna quindi saper assorbire lo stress, non farsi travolgere dai problemi aziendali. Certo, importante è anche il sostegno morale di chi ti sta accanto, l’aiuto che mi dà mio marito, non solo con mia figlia, ma anche condividendo e appoggiando le mie scelte. È indispensabile per conciliare, e vivere serenamente, la dimensione professionale con quella famigliare.

Cosa suggerirebbe al governo in tema di imprenditoria femminile e di conciliazione vita-lavoro?

La situazione politica è disastrosa, sembra quasi banale dirlo per quanto sia evidente e sotto gli occhi di tutti: non c’è capacità nella classe politica. Chiederei più serietà e meno miopia, più apertura mentale, prendendo esempio dall’estero. I Paesi scandinavi sono un modello al quale ispirarsi e aspirare. Suggerirei senz’altro la massima semplificazione e la riduzione della burocrazia che ostacola la crescita. Per quanto riguarda l’impresa femminile, il sostegno è d’obbligo, un Paese dove le donne trovano soddisfazione nel proprio lavoro e aiuti a conciliarlo con la vita famigliare è non solo civile, ma più forte.

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